“Lo sguardo di Clio. Luci e ombre nella storia” pp. 298, CLE-Gruppo Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2018
È un saggio storiografico che affonda lo sguardo nella nascita e nell’evoluzione del genere umano, alla ricerca di luci e ombre che hanno interessato fatti e avvenimenti e hanno determinato il corso della storia. Mettendo al centro del racconto migrazioni, banditismo, rivolte e lotta di classe; fenomeni che hanno accompagnato lo scorrere dei tempi e, pur essendo antichi quanto l’uomo, irrompono nell’attualità della vita quotidiana portandosi dietro il peso del passato. Con un riferimento particolare al Mezzogiorno d’Italia, una terra che è stata anch’essa – nel corso dei secoli – luogo di elaborazione, assimilazione, incontro e scontro di popoli e di civiltà. È un libro divulgativo, che raccoglie vicende, notizie e approfondimenti noti in gran parte agli addetti ai lavori e li offre al lettore attraverso una narrazione unitaria, tenuta insieme da un filo conduttore che si muove verso un orizzonte ampio e che spazia dall’antichità ai tempi nostri. L’esposizione degli argomenti è facilitata dalla presenza a piè di pagina di oltre cinquecento note, con citazioni e riferimenti bibliografici che consentono di entrare in contatto con opere importanti e autorevoli, perché ciò che oggi noi sappiamo ha radici in libri precedenti che meritano di essere ricordati e studiati. Sono proprio quelle opere che hanno guidato questo lavoro e hanno consentito l’elaborazione di idee e concetti saldamente ancorati all’interno della narrazione proposta. |
Poi, il primo luglio del 1998, 300 Curdi irakeni e del Turkistan sbarcano a Riace, seguiti da eritrei, afgani e altre etnie. Mimmo Lucano, sindaco di Riace, sviluppa l’idea di un programma di accoglienza avallato sia in Italia che all’estero e diventato un modello per i comuni vicini…
«Non vi è momento nella storia in cui l’uomo non abbia ridotto i propri simili in schiavitù», scrive Ehud R. Toledano, e ricorda che nel 2014, quando i combattenti dell’Isis conquistano la città irachena di Sinjar, «decine di migliaia di yazidi, la maggioranza della popolazione, furono dichiarati setta eretica, e gli esperti di diritto del Califfato decretarono che fosse legale ridure in schiavitù le donne yazide, qualunque età esse avessero». |
Calabresi al seguito di Roberto si trovano nell’assedio che dal 1068 al 1071 colpisce Bari, capitale della Longobardia bizantina e quartier generale dell’esercito greco in Italia; e poi nella spedizione di Sicilia del 1071… |
Vengono alla luce, in quel tempo, le sostanziali diversità d’interessi tra i detentori del capitale e i detentori delle forze di lavoro, e da quel contrasto nascono i sindacati moderni. Nascono come associazione «diretta a migliorare il livello di vita della classe operaia, o a mantenerlo là dove la congiuntura economica minacci di abbassare un livello già raggiunto. Nascono, dunque, su una base di classe», spiega Pietro Rescigno… |
Un successo che si ripete fino al nostro tempo. Con Antony Celebrezze, sindaco di Cleveland e ministro per la Salute, Educazione e Welfare nell’amministrazione Kennedy, primo politico non nato in America diventato membro di un Gabinetto USA. Mario Cuomo, tre volte governatore dello Stato di New York è deciso a non correre per le presidenziali forse perché «non crede che il Paese sia pronto per un italiano alla Casa Bianca»… |
Sono tempi in cui la Sicilia è saldamente in mano araba e la Calabria, invece, appare completamente fuori controllo. Bisanzio, incapace di difendere i suoi territori, arriva ad allearsi coi Saraceni per domare le rivolte dei sudditi ribelli… |
Ma per la Calabria e i Calabresi il nuovo millennio non inizia sotto buoni auspici […] È proprio in quel periodo che la regione comincia a confermare la sua diversità rispetto alle altre terre italiane, assumendo un carattere particolare all’interno del più generale problema del Mezzogiorno, il cui fondo etnico «era stato ripetutamente sconvolto e riplasmato tra la conquista romana e l’epoca della depressione demografica», nota Galasso, il quale aggiunge che i motivi erano fra i più vari, e fra questi cita la seconda guerra punica, «più grave d’ogni altra, tanto da persuadere molti seri studiosi di aver provocato l’insorgere dell’inferiorità storica del Mezzogiorno».Foto: L’aratura, anno Mille circa, miniatura, Londra, British Library) |
I Vichinghi, protagonisti di una delle più importanti migrazioni della storia. S’insediano nel Nord-Est dell’Inghilterra, in Irlanda, nelle Orcadi, in Islanda; nel 985, guidati da Erik il Rosso, attraversano il
tratto di mare che divide l’Islanda dall’America e si fermano su una terra che chiamano Groenlandia; nello stesso periodo sbarcano nell’isola di Terranova e poi si spingono più a Sud, fino alla Nuova Scozia Canadese. |
Il più grande esodo migratorio della storia moderna: intorno a 12 milioni e mezzo di Italiani in Europa e 11 milioni e mezzo nei paesi extra Europa. E oggi gli oriundi italiani nel mondo (fino alla IV generazione) sono 58.200.000; più della metà in Sudamerica, quasi un terzo in Nordamerica, il resto in Europa e Oceania. |
«Noi siamo una mescolanza di contributi diversi, arrivati fino a noi da antenati che stavano in varie parti del mondo» – «Homo è il nostro genere, sapiens la specie» – «Per quasi trecentomila anni l’Europa è appartenuta a un’umanità differente: l’uomo di Neandertal» – «Gli europei si sono estinti e da qualche millennio siamo rimasti noi, gli africani» – Guido Barbujani 2018- |
Di tutto questo si parla nel volume “LO SGUARDO DI CLIO. Luci e ombre nella Storia”“Orlando organizza gli avvenimenti in un racconto accattivante e suggestivo, mette in evidenza luci e ombre della storia e tiene insieme con un sottile filo narrativo migrazioni, banditismo, rivolte e lotta di classe, fenomeni di ogni luogo e ogni tempo”. – (dalla quarta di copertina)
“Lo sguardo di Clio. Luci e ombre nella storia” pp. 298, CLE-Gruppo Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2018
«L’attività di ricerca di Armando Orlando è concentrata da sempre sugli aspetti economici, sociali e antropologici della storia del Mezzogiorno, con particolare attenzione alla Calabria. I suoi saggi vertono su tematiche territoriali e sulle connessioni storico evolutive con il quadro nazionale ed europeo. Curatore di collane librarie, collabora con riviste e giornali in Italia e all’estero. Tra i suoi lavori monografici: “San Mango d’Aquino. Storia folklore tradizioni poesia” (con Antonio Sposato, 1977), “Storia di una terra del Sud” (1984), “Castiglione e Falerna. Storia di una comunità del Tirreno” (con Giovanni Nicastri, 1986), “La Calabria intorno al Mille” (1995), “La Calabria del Settecento” (con Armido Cario, 2007), “Cleto Savuto San Mango d’Aquino” (2013), “Le terre di Temesa. La città italica di Omero tra il mito e la storia” (2017), “Lo sguardo di Clio” (2018), “Ombre a Mezzogiorno – diversità e responsabilità” (2022)».
Per maggiori informazioni su Armando Orlando rimandiamo alla sua pagina generale